Sport come pubblicità
L’11 luglio 1899 viene fondata a Torino la FIAT, serviva un mezzo di approccio immediato e continuativo in grado di lanciare messaggi, far conoscere prodotti e aziende manifatturiere.
Per questo scopo il "divertimento sportivo", che richiamava masse di curiosi negli spazi cittadini aperti, costituiva una ottima via di comunicazione. La FIAT che dall’inizio aveva valorizzato il suo prodotto con la partecipazione a numerose gare automobilistiche - come farà in seguito con le manifestazioni aeree - pensò di far conoscere la propria produzione di biciclette usando gli stessi canali. Nei capannoni di Via Marochetti si montavano pezzi fabbricati a Villar Perosa: nel 1909 mobilitò un gruppo di ottimi dilettanti composto da Alberti, Bonalanza, Bosco e Gremo che correndo con bici FIAT raccolse numerosi successi.
Poiché i consensi commerciali poggiano sulle vittorie e sfruttano la pubblicizzazione delle stesse, all’inizio del 1911 viene decisa la partecipazione al Giro d’Italia con una squadra di ciclisti professionisti.
Viene "sponsorizzata" la sezione ciclistica Forte e Veloci della Bentegodi di Verona che vince il 1° Circuito dilettanti di Brescia. Il podismo è anche una delle maggiori attrazioni delle feste patronali e nelle sagre di paese: la FIAT organizza sotto i propri colori una squadra di ottimi atleti fra i quali primeggia il maratoneta Giuseppe Bausola che nel 1914 diventa campione italiano di cross-country. Con la Grande Guerra gli interessi e l’attenzione di tutti sono rivolti altrove.
Il primo dopoguerra
Terminate le operazioni militari, si verifica un nuovo clima, soprattutto nello scenario industriale, politico, sociale. Gli stabilimenti che per necessità produttiva si erano ingranditi, ingigantiti come la FIAT con il Lingotto, diventano un concentrato di lavoratori resi combattivi dalla politicizzazione. Anche i Governanti devono tener conto che in seguito ai Trattati di Pace di Versailles si era costituito l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (O.I.L.) nell’ambito della Società delle Nazioni. Le raccomandazioni approvate da questo ufficio riguardanti le condizioni dei lavoratori tendevano a migliorare la durata e la distribuzione dell’orario, ottenere convenienti tenori di vita, protezione contro malattie ed infortuni, pensioni, combattere miseria e privazioni, favorire "le loisir" cioè il tempo libero dei lavoratori, quale aspetto fondamentale di una moderna società. Il problema del tempo libero conseguente alla riduzione e alla distribuzione dell’orario lavorativo era stato evidenziato sin dal 1895 dalla Union Touristique Internationale des Amis de la Nature; si era sviluppato rapidamente in America e in alcuni paesi europei, per migliorare le condizioni di vita e mettere gli operai al riparo dell’alcoolismo, tubercolosi, malattie veneree, gioco d’azzardo. Ma mentre all’estero si realizzano fatti concreti come il sabato inglese, in Italia, davanti all’indifferenza dei pubblici poteri e per l’assenza di linee ufficiali governative, si ritagliava spazio solo lo "spontaneismo" sollecitato dai Circoli Socialisti e dall’Opera dei Congressi legata all’Azione Cattolica.
Sport come fenomeno spontaneo
Per quanto riguarda la FIAT, certe iniziative fanno storia. Vediamo i fatti.
Il 3 marzo 1919 si svolge la Gran Marcia Torino - Superga e ritorno; partecipa e giunge quarta la "1a Squadra FIAT Centro" che è prima nella speciale classifica maestranze.
Il 21 settembre dello stesso 1919 la U.S.O.F. - Unione Sportiva Operai FIAT - nel frattempo costituitasi, organizza una "gara podistica libera a tutti i dipendenti".
Partenza da Corso Dante, 45 davanti al Ristorante della Rosa dove si raccolgono le iscrizioni fino ad un’ora prima del via. Vince Giuseppe Rubino dell’U.S.O.F.
Il 28 settembre, una settimana dopo la manifestazione precedente, è organizzato dall’Unione Sportiva Torinese il "Campionato Ciclistico della FIAT" sul percorso Torino - Villar Perosa di Km. 75. Partenza davanti alla Galleria Nazionale in C.so Vittorio Emanuele; iscritti 178, al via solo 67 a causa del maltempo. All’arrivo i concorrenti sono ospiti del Cav. Giovanni Agnelli che li intrattiene a pranzo; l’Amministratore Delegato della FIAT aveva messo a disposizione anche una vettura per l’assistenza al seguito della corsa. Il 14 dicembre 1919 si svolgono i Campionati Sociali USOF.
Queste quattro date rappresentano pietre miliari perché documentano come le iniziative siano nate spontaneamente tra i dipendenti FIAT, ma anche la propensione aziendale - soprattutto di Giovanni Agnelli - di volerle incoraggiare.
Primi passi
In riva al Po, su Corso Moncalieri tra il ponte della Gran Madre ed il ponte Umberto I, la FIAT aveva acquistato le ex Officine ferroviarie Fratelli Diatto. I terreni con costruzioni (m2 1785) erano abbandonati da anni. I rappresentanti degli operai FIAT ottengono dalla Società di utilizzare lo spiazzo libero da costruzioni per giocarvi a bocce e al calcio; desiderano avere a disposizione almeno uno dei capannoni da attrezzare a palestra e deposito di imbarcazioni per l’attività di canottaggio oltre allo spazio per riunirsi. A cose fatte, Giovanni Agnelli fa acquistare anche il campo sportivo della U.S. Torinese in Corso Stupinigi . I collegamenti sono tenuti tramite il membro di Commissione Interna Giuseppe Magnano il cui nome troveremo in seguito come primo presidente del Gruppo Sportivo FIAT per l’anno 1922, firmatario della richiesta per costituire la Cooperativa Case Operai FIAT (gennaio 1923) e consigliere di Amministrazione della Mutua Volontaria Operai FIAT (agosto 1923). Uno degli sport che iniziava a raccogliere gran numero di tifosi per la sua spettacolarità e per l’agonismo che suscita dentro e fuori il campo da gioco è il foot-ball, italianizzato in calcio. Illustre animatore di questa pratica sportiva è Francesco Mattea, futuro arbitro internazionale; coadiuvato dal fratello Angelo in qualità di giocatore-allenatore. Mettono su una squadra che il 5 ottobre 1919 con le "maglie rosse" dell’USOF affronta nella prima partita lo Spartaco F.C. e batte per 4 a 1 sul campo di Viale Stupinigi.
Le Istituzioni Fiat
L’equilibrio dei rapporti tra FIAT e propri Dipendenti incrinato in seguito alla elezione (7 settembre 1919) dei Commissari di Reparto voluta da Ordine Nuovo ma non riconosciuti dalla Direzione, si complica quando il Consiglio di Fabbrica decide che la Commissione Interna, da semplice emanazione della Camera del Lavoro diventi organo esecutivo del Consiglio di Fabbrica stesso. L’inizio del biennio rosso culminerà nel settembre 1920 con l’occupazione delle fabbriche da parte degli operai metallurgici. Le conseguenze di questo contrasto influenzeranno ben presto le relazioni di fabbrica e soprattutto il sistema politico del Paese. Malgrado obiettive difficoltà conseguenti alla crisi di rappresentanza degli operai Giovanni Agnelli "sognava vasti compiti alle istituzioni sociali della FIAT" che aveva in mente . Mentre l’USOF prosegue nella sua attività principalmente sportiva e agonistica per gli impiegati si aprono orizzonti nuovi favoriti dalla migliore disponibilità aziendale. Il 3 giugno 1920 nasce l’Associazione Impiegati FIAT (A.I.F.) istituzione di previdenza, istruzione e ricreazione sportiva. L’A.I.F. sviluppa la sua attività in escursionismo, conferenze, visite a Stabilimenti e impianti, ricreazione con bocce, biliardo, scacchi. Il 13 gennaio 1921 l’AIF costituisce in forma legale la Cassa Mutua di Assistenza Impiegati FIAT. Nel giugno 1921 arriva anche la prima provvidenza FIAT per gli operai: nei locali di Lungo Po l’Azienda organizza la vendita di merci di prima necessità alimentari, combustibili, abbigliamento, a prezzi controllati con pagamento a rate. Nel marzo 1922 nascono le scuole professionali interne per la preparazione dei tecnici occorrenti all’Azienda, nonchè per i figli di dipendenti con spiccate volontà di apprendere o per dipendenti desiderosi di progredire.
Sport e Politica
L’occupazione delle fabbriche non poteva non lasciare un segno nelle relazioni sociali alla FIAT. Nella sinistra italiana si era accentuato, in seguito agli avvenimenti della Russia, il distinguo fra chi operava per la rivoluzione e chi non la sentiva nell’aria. Da questa premessa nasce il diverso atteggiamento verso i nascenti circoli sportivi aziendali. La Gazzetta dello Sport del 5 agosto 1920, segnalando la nascita del Gruppo Sportivo FIAT, dotato di campo sportivo e iniziativa simile alla Marelli, lancia l’idea di costituire la "Lega italiana del G.S. Operai". Il quotidiano Ordine Nuovo, organo del PCI, se ne fa portavoce tra gennaio e agosto del 22 quando propone la Federazione degli Sport Proletari fuori del C.O.N.I. L’organizzazione sindacale non pone remore quando il 5 febbraio 1922 i dipendenti FIAT tengono l’assemblea in Corso Moncalieri per costituire in forma legale il GRUPPO SPORTIVO FIAT destinato a raccogliere e continuare l’attività nata spontaneamente come U.S.O.F. Alla presidenza è eletto Giuseppe MAGNANO che gode considerazione tra i lavoratori e presso Giovanni Agnelli . A firma di Magnano troviamo poco tempo dopo la "Relazione presentata alla Direzione F.I.A.T. dalla Commissione Interna Operaia Sezione Automobili" dove si propone di fondare una Cooperativa per le Case Operaie FIAT. All’incirca nello stesso periodo nasce la Cooperativa Agricola per ottenere l’uso gratuito di orti destinati alla coltura di erbaggi indispensabili alle famiglie degli assegnatari e la cessione dei prodotti agli altri soci, a prezzi di calmiere, per combattere il caro vita. I terreni concessi dalla FIAT sono situati nei pressi dello stradale per Stupinigi e in Barriera di Milano.