La svolta del 1945
Nell’aprile ’45 la liberazione del Paese è completa: La fine della guerra lascia rovine e la presenza del Governo Militare. Prima che giungano a Torino le truppe alleate, il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) nomina quattro Commissari per la gestione della FIAT: Gaudenzio Bono, Arnaldo Fogagnolo, Aurelio Peccei e Battista Santhià.. A quest’ultimo è affidato il controllo delle attività sociali. Negli stabilimenti e negli uffici entrano in funzione le commissioni di epurazione per l’allontanamento degli indesiderabili. Il Dopolavoro FIAT è commissariato dal CLN Mirafiori con la nomina del "Gestore" avv. Fulvio Martinengo, già Segretario Sportivo del Dopolavoro stesso, e del Segretario amministrativo rag. Carlo Graziano. Riprende il nome di Gruppo Sportivo FIAT. Con delibera 16 luglio 1946 si costituisce la Divisione Servizi Assistenziali e Sociali affidata a Santhià per gestire e controllare, tra gli altri servizi, le strutture sportive, ricreative, assistenziali, più Biblioteca e scuola Allievi FIAT. Nel frattempo il settore mutualistico era stato ristrutturato con Decreto 1 maggio 1945 della Giunta Regionale di Governo creando la MALF (Mutua Aziendale Lavoratori FIAT) nella quale confluiscono Mutua Operai e Mutua Impiegati.La sede estiva del Gruppo Sportivo in Corso Moncalieri 18, riparati celermente i danni dei bombardamenti dell’agosto ’43, torna ad essere tradizionale movimentato luogo di ricreazione e intrattenimenti con la spianata sul Po e i locali accoglienti. Tutte le attività sportive sono riattivate secondo lo spirito democratico: i soci si autoconvocano e procedono alla elezione dei rappresentanti i quali nominano, a loro volta, il presidente. Purtroppo le notizie di questi avvenimenti sopravvivono grazie ai ricordi personali dei protagonisti mancando la documentazione storica dispersa unitamente agli atti della prima vita sportiva e ricreativa aziendale.
Evoluzione del dopolavoro
L’Opera Nazionale Dopolavoro che era stata commissariata unitamente alle strutture periferiche, diventa in seguito al D.D.L. n° 624 del 22/9/1945 E.N.A.L. (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori). L’Ente Nazionale cambia nome ed assume funzioni di servizio più che di promozione e coordinamento; l’ex Dopolavoro aziendale FIAT riacquista l’autonomia perché vanta una solida tradizione, attrezzature e tessuto organizzativo che lo mettono in grado di risolvere autonomamente i problemi. Notiamo che il commissario FIAT Santhià è costretto a richiamare le Commissioni Interne che non devono promuovere gare di bocce, né organizzare sempre nuove gite tra i lavoratori perché non sono un circolo ricreativo. Intanto l’allenatore Cesare Guida continua a preparare giovani che manda a correre ovunque sia possibile per ritemprarli al clima delle competizioni.
Coraggiose iniziative
La Direzione dei Servizi Sociali, affida riservatamente al Fronte della Gioventù FIAT un compito propulsivo. "Erano i giovani che nella loro autonomia affrontavano e dirigevano questo lavoro – tutte le attività, sia pure per singola Sezione sia per disciplina sportiva, erano decise democraticamente dai partecipanti; si votava nelle singole aziende per il responsabile del Calcio, per quello del Nuoto, e così via. Tutti gli organismi erano elettivi, come anche il Comitato per la Biblioteca" . La Biblioteca si trasforma in punto di ritrovo culturale; vi partecipano scrittori come Pavese, Vittorini ed altri, purtroppo di una sola corrente di pensiero. Anche l’acquisto di libri di lettura privilegia filoni delimitati che, ad onor del vero, avvicinano alla letteratura nuovi seguaci richiamati dai titoli o dalla presenza di autori in voga. Lo sport nazionale riprende fiato con meeting fra società e rappresentative straniere: il Gruppo Sportivo FIAT dispone di un lotto di buoni atleti chiamati a vestire la maglia azzurra.
Nel 1948 troviamo il vecchio Dopolavoro aziendale con la nuova denominazione GRUPPO SPORTIVO CULTURALE FIAT. In campo ricreativo si registra il boom del Cinema soprattutto per l’arrivo di pellicole hollywoodiane. La sede di Corso Moncalieri è adeguatamente attrezzata per offrire visione gratuita dei films procurati grazie agli interessi societari FIAT nei locali amministrati attraverso la gestione GIAC. Gli spettacoli della domenica mattina sono riservati ai figli dei Dipendenti accompagnati da un parente.
Cambia la strategia aziendale
Nel dicembre 1952 Battista Santhià, direttore, viene convocato dal prof. Valletta, presidente della FIAT: gli comunica l’esonero dalle funzioni svolte e la sua liquidazione. A dirigere la Sezione Previdenza e Assitenza di nuova istituzione è designato l’avv. Mario Debernardi . I'l 1° gennaio 1953, con piccolo ritocco del nome, nasce il CENTRO SPORTIVO RICREATIVO E CULTURALE FIAT. Diventa Sovrintendente (di nuova istituzione) il dr. Luigi Sambuelli .
Gli scopi sono così definiti:
- Promuovere il sano e proficuo impiego delle ore libere dei lavoratori con istituzioni intese a sviluppare le loro capacità fisiche, intellettuali e morali;
- procurare ai lavoratori stessi i maggiori possibili vantaggi nella pratica delle ricreazioni prescelte;
- procurare ai lavoratori ogni assistenza che già non sia scopo precipuo delle organizzazioni assistenziali FIAT.
L’articolo 3 del documento istitutivo dice testualmente: Il Centro Sportivo Ricreativo Culturale FIAT esplica la propria attività nell’ambito di tutti quei dipendenti (e loro familiari) di Aziende FIAT che ad esse si iscrivono.
Le attività divise in gruppi fanno capo ai seguenti raggruppamenti:
- Raggruppamento Sportivo agonistico;
- Raggruppamento Sportivo ricreativo
- Raggruppamento Culturale
L’inquadramento operativo è ripartito in:
- Gruppi Sportivi Agonistici: Atletica Leggera Maschile e Femminile, Atletica Pesante, Canottaggio, Ciclismo, Nuoto Maschile e Femminile, Sci, Tamburello
- Gruppi Ricreativi e Culturali: Bocce, Caccia e Tiro a Volo, Canto, Filatelia, Fotografia
Motorismo (Auto, Moto, Scooter), Pesca, Turismo ed escursionismo
- Servizi (con iscrizione e frequenza limitata alla disponibilità degli impianti): Canottaggio da diporto, Piscine Estive, Tennis,
Perché di una scelta
La decisione della FIAT di riservare alla conduzione aziendale la politica del tempo libero non va letta solamente come riappropriazione dei diritti mortificati dagli sconfinamenti politici del ’45 o come critica all’attività svolta. La partecipazione sempre numerosa e l’indice di gradimento riscontrato tra i soci unitamente ai successi sportivi realizzati, sono un biglietto da visita che tutti gli operatori, ognuno nella propria attività, possono giustamente mostrare con soddisfazione. Però l’Azienda ha in corso un notevole piano di sviluppo produttivo da raggiungere sia con innovazioni tecniche, sia con nuovi stabilimenti (Stura, Carmagnola, Rivalta) e soprattutto con l’ampliamento di Mirafiori. Questo piano comporta massicce assunzioni di personale e conseguentemente la soluzione degli impegni di ordine sociale, affrontati con il Piano Case FIAT, le nuove strutture sanitarie (via Chiabrera) e il soddisfacimento delle esigenze collegate al tempo libero. Inoltre – fatto non secondario per la parte che ci riguarda – è l’interesse per lo Sport dichiarato dalla Confindustria il 1° agosto 1954 con la costituzione del Comitato Nazionale dei Gruppi Sportivi Aziendali e l’istituzione della Coppa dell’Industria di Atletica Leggera , premesse per la fondazione del CENTRO SPORTIVO AZIENDE INDUSTRIALI C.S.A.I. (oggi C.S.A.In.) . Con la nomina dell’avv. De Bernardi e del dr. Luigi Sambuelli la FIAT, risistemata una delle anomalie aziendali del periodo post bellico, può sviluppare il piano programmato.
Adeguamento degli impianti
Secondo la previsione, il numero dei Dipendenti FIAT a Torino che nel 1952 era di circa 70 mila, vent’anni dopo è più che raddoppiato (150 mila); inoltre bisogna tener conto dei familiari che sono potenziali fruitori degli impianti. Gli iscritti al centro C.S.R.C. che nel ’53 erano 14.204, salgono a 69.237 nel 1967 (50.779 dipendenti e 18.458 familiari). Con l’anno 1955 è completamente rinnovato il campo di Atletica di Corso Unione Sovietica che viene omologato dalla FIDAL in categoria A essendo in grado di ospitare incontri internazionali. Solenne e festosa la cerimonia di inaugurazione alla presenza della Dirigenza FIAT, con atleti non solo FIAT, e grande pubblico. Gli impianti saranno completati nel 1969 con la costruzione del Palazzetto di Via Guala. Dal maggio 1958 viene messo a disposizione del Gruppo Pesca il Lago Piccolo di Avigliana, specchio d’acqua di km 1,1 x 0,8 profondo fino a 12 metri. In Borgo Vittoria, abbandonata la piscina di via Sospello ricavata sotto uno scantinato delle Case Popolari, che era utilizzata dal 1933 per allenamenti e corsi di nuoto, la FIAT nel 1953 costruisce un nuovo impianto sportivo ricreativo in via Massari che nel 1972 sarà ulteriormente arricchito con piscina e palestra.
Addio alla sede storica
Nel 1969 scade la concessione cinquantennale data dal Comune di Torino per la costruzione in riva al Po di una parte della struttura di Corso Moncalieri 18. Una elevata richiesta economica per il rinnovo, convince la FIAT a lasciare tutto alla Città, arredi compresi. Gli uffici del CSRC si trasferiscono nella sede di via Carlo Alberto e un moderno impianto natatorio viene costruito nel 1973 in corso Moncalieri 346 accanto alle piscine estive esistenti. La nuova vasca sarà dedicata alla memoria di Dino Rora, indimenticabile campione CSRC tragicamente perito a Brema durante il trasferimento aereo per partecipare ai Campionati europei. Con l’arrivo a Torino e Provincia di tanti nuovi assunti, la FIAT ha affrontato la carenza degli alloggi costruendo complessi abitativi attrezzati con impianti sportivi a Settimo Torinese (1973), Orbassano (1975), Grugliasco (1979), Carmagnola (1971).
Si chiude la gestione Sambuelli
Nel 1970, dopo 18 anni da Sovrintendente con tanti successi, il dr. Sambuelli lascia la carica. Le consegne passano al cav. Marino Calgaro, e quattro anni dopo, nel 1974, al dr. Antonio Pistamiglio . Subito devono essere affrontati i problemi connessi all’abbandono di Corso Moncalieri 18, come detto, in seguito al mancato accordo col Comune. Sul finire del ’76 è chiamato a dirigere il CSRC FIAT Gianpiero Boniperti, uno sportivo che non ha bisogno di presentazione date le benemerenze acquisite nella Juventus come giocatore e poi dirigente. Quando è nominato Sovrintendente del CSRC Boniperti trova una situazione aziendale notevolmente mutata rispetto a quella che vent’anni prima aveva riportato sotto il controllo FIAT le attività di sport e tempo libero.
- Presidente della Società è l’avvocato Giovanni Agnelli
- Le performances nelle competizioni sportive dai concorrenti di altre società sono frutto di impegni inconciliabili con l’attività dilettantistica praticata dagli atleti del CSRC FIAT.
- La Legge 20 maggio 1970 n° 300, conosciuta come STATUTO DEI LAVORATORI.
Per le ragioni suddette, ma soprattutto per disciplinare in modo organico la pertinenza del patrimonio e dell’immagine aziendale, il CSRC viene disarticolato in:
- CENTRO SPORTIVO con attribuzione e gestione degli impianti, competenza del Trofeo Agnelli, le attività agonistiche.
- CENTRI DI ATTIVITA’ SOCIALI (ripartito in CENTRO RICREATIVO E CENTRO CULTURALE) al fine di promuovere e coordinare le iniziative ed attività per l’impiego del tempo libero dei lavoratori (e loro familiari) dipendenti dalla FIAT S.p.A. ed Aziende controllate .