Dal Dopo – lavoro al dopolavoro
"L’idea di costituire il "dopo - lavoro" lanciata nel 1919 dall’ing. Mario Giani tecnico della Westinghouse di Vado Ligure, viene ripresa nel 1920 dal movimento fascista per interessamento del Duca Emanuele Filiberto".f Così scrive Ernesto Ragionieri nella Storia d’Italia. Nel numero di Novembre 1924 sulla rivista "la Stirpe" Mario Giani sostiene la necessità di costituire un Ente Nazionale del Dopolavoro. Questo arriva con R.D.L. 1° Maggio 1925 n. 582; la erezione in Ente Morale avviene il 25 Maggio successivo. Ma in relazione alla nascita del dopolavoro e relativa denominazione riteniamo doveroso far conoscere un passo della memoria scritta dal Dott. Roberto Benignetti, che è stato uno dei Presidenti del G.S. FIAT e soprattutto testimone e attore degli avvenimenti di cui parla:
"Non si può dimenticare che, in una esibizione della Sezione "Atletica" al Castello di Moncalieri, S.A. la Principessa Letizia che dal balcone aveva assistito alla manifestazione, fece invitare il Presidente del Gruppo Sportivo e il Dirigente della Sezione "Atletica" nel suo appartamento per esprimere, di persona, il suo compiacimento per la spettacolare esibizione dei nostri atleti.
Ci si chiese copia dello Statuto - Regolamento del Gruppo Sportivo FIAT, a suo tempo dai Consiglieri del Gruppo stilato. Il Presidente Nazionale che ci rivolse tale richiesta era S.A. il Duca d’Aosta".
Il Dizionario Politico del P.N.F. sostiene che "le origini del movimento dopolavoristico in Italia si confondono con quelle della Rivoluzione Fascista; cita tre periodi: 1920-1923 fase di raccoglimento e di preparazione; seconda fase che arriva al 1925 caratterizzata dalla intensa propaganda e dalla costituzione dei primi Dopolavori Aziendali e Provinciali; terza fase: creazione dell’Opera Nazionale del Dopolavoro, quando si passa alla fase di piena efficienza e di definitiva organizzazione. Tale affermazione avvalora la testimonianza Benignetti che il Regolamento – Statuto del G.S. FIAT è servito da falsariga al Duca d’Aosta nell’incarico assunto. E’ necessario segnalare che all’epoca degli avvenimenti il Gruppo Sportivo FIAT godeva già di vasta notorietà, documentata dagli articoli su quotidiani e riviste; all’insediamento del Dopolavoro Provinciale di Torino, presente il Duca d’Aosta, tra le autorità invitate c’è l’avv. Edoardo Agnelli – presidente onorario del G.S. FIAT che porta il saluto, non l’adesione, ed esprime perplessità sulla efficienza "attuale" e propone un dopolavoro modello. Che l’"efficienza" del Dopolavoro Nazionale fosse discutibile, ci viene confermata da Ernesto Ragionieri (citato Storia d’Italia Einaudi) dove scrive "nel 1927 il Consiglio d’Amministrazione dell’OND venne sciolto e si nominò un commissario straordinario nella persona dello stesso segretario del PNF che potenziò l’ente istituendo i dopolavoro statali e aziendali". Mentre gli avvenimenti nazionali seguono il loro corso, alla FIAT l’organizzazione del tempo libero rafforza il suo indice di gradimento ampliando i settori di attività e le occasioni di presenza. Questa crescita coincide con la crisi nelle rappresentanze sindacali che porta a trasferire gradualmente le responsabilità sportive ricreative e culturali sulla Dirigenza messa a disposizione dell’Azienda. Il trapasso di funzioni all’inizio è solo amministrativa, che diventa indispensabile dopo il Patto di Palazzo Vidoni per assicurare la vita alla struttura organizzativa ed operativa che si fonda sulla partecipazione dei soci. Sul finire del 1925 Torino festeggia il 25° del regno di Vittorio Emanuele III; si svolge una manifestazione allo Stadium di Corso Montevecchio. La FIAT è presente con uno stand di vetture, ma "la vera attrazione è la Mostra del Gruppo Sportivo FIAT dove sono illustrate le numerose attività" . Dopo la fondazione della Biblioteca, la FIAT fornisce le divise alla banda musicale che inaugura lo stendardo e partecipa al Concorso di Omegna (3 settembre 1925) dove ottiene il 1° premio. Anche il Corpo Pompieri della FIAT interviene a concorsi e convegni "riportando ovunque le migliori classifiche". La squadra di Foot-ball dopo aver vinto la 3a Divisione Lega Nord partecipa al Campionato Italiano di 2a Divisione girone B . Il 1926 registra un rallentamento nell’Atletica compensata dall’incremento dei fondisti con l’intramontabile Robino, già tre volte Campione d’Italia e del maratoneta Bausola. Attivissimi anche Canottaggio e Ciclismo. Il 7 Maggio spiacevole nota: un furioso e drammatico incendio distrugge la caratteristica palazzina del custode del Campo Sportivo di Corso Stupinigi con annesso locale adibito a bar.
Confluenza nell’OND
Anche se, come abbiamo visto, nella dirigenza della FIAT non c’era entusiastica adesione al Partito Fascista, c’era però pragmatica valutazione della situazione. L’atteggiamento di cauto approccio verso le istituzioni del regime aveva soprattutto lo scopo di proteggere il più a lungo possibile l’attività autonoma delle Istituzioni nate o col consenso o per iniziativa dell’Azienda stessa. Il comportamento FIAT non poteva quindi essere conflittuale verso l’OND ma solo attendista. Il primo documento ufficiale di questo disegno è il Comunicato n. 0219 del 27 Maggio 1927. La Direzione comunica "che possono far parte delle Istituzioni FIAT secondo il regolamento, il personale e maestranze delle Aziende FIAT e Controllate. A mezzo delle Istituzioni FIAT si può essere Soci dell’Opera Nazionale Dopolavoro. "Richiamiamo l’attenzione sul termine "si può" che al
momento esclude iscrizione obbligatoria. Il 14 marzo 1928, con Comunicato 0241, la Direzione annuncia la creazione di una unica organizzazione delle proprie Istituzioni interne che assumerà la denominazione di "Dopolavoro FIAT" nell’intento di coordinare le diverse manifestazioni, previe intese con il Commissario Provinciale dell’O.N.D. Infine il 13 luglio successivo il C.d.A. della Società decide di incorporare le Istituzioni FIAT nel Dopolavoro Nazionale. Ma si deve attendere il 12 Maggio 1934 per leggere su "Il Bianco e Rosso" organo del Dopolavoro FIAT - che il Presidente Vandone si rivolge al Segretario Federale Gastaldi, intervenuto alla cerimonia, per affermare: "Questo Direttorio è stato da Voi oggi integrato con un rappresentante dell’O.N.D. e con uno dei Sindacati Fascisti dell’Industria". La cerimonia anzidetta era stata preceduta dalla Delibera 5 Gennaio 1934 con la quale il C.d.A. della Società decide l’inquadramento totalitario (significa obbligatorio) dei Dipendenti FIAT nell’O.N.D.
Poiché la quota di tesseramento mensile è di L. 1, si prevedono resistenze, e viene costituito un fondo sociale di aiuti per coloro che non sono in grado di sopportare la ritenuta a causa del carico familiare. Dalla cronistoria datata si può rilevare che tra la fondazione dell’OND e la confluenza in essa delle Istituzioni FIAT sono trascorsi ben nove anni, una eternità se riferita alla mentalità imperativa e pianificante dell’epoca.Per lunghi anni il Dopolavoro FIAT ha basato la propria autonomia sullo sforzo organizzativo e sul livello di gradimento degli interessati, al fine di scoraggiare ogni intervento coercitivo dall’esterno.
Si costruiscono le case
Come abbiamo visto, nel gennaio 1923 è resa pubblica la richiesta presentata dalla Commissione Interna Sezione Automobili per costruire case di abitazione con possibilità di riscatto. Incoraggiata dalla Direzione con mezzi e assistenza, la Cooperativa Casette Addetti FIAT si perfeziona legalmente il 22 Novembre 1926 mentre il primo lotto di 12 casette - ognuna destinata a 4 famiglie - è già in costruzione su terreno concesso a condizioni favorevoli da parte dell’Azienda; diventa completamente abitabile nel 1927. Un secondo gruppo di villette destinate a tecnici ed impiegati integra immediatamente dopo il precedente, formando così un piccolo villaggio di 28 casette fornite di un piccolo orto giardino che ospitano 80 famiglie. Queste amene villette fanno bella mostra ancora oggi in zona Mirafiori tra Corso Giovanni Agnelli, Via Paolo Sarpi, Via Dal Prete, C.so Tazzoli.
In corso Moncalieri la nuova sede

Con una sfarzosa cerimonia, alla presenza del Principe di Piemonte, domenica 29 Settembre 1929 viene inaugurata "la casa dei 30 mila dopolavoristi della FIAT" come titola su tre colonne il giornale La Stampa; anche la Gazzetta del Popolo dà ampio rilievo. Il Senatore Agnelli pronuncia il discorso di saluto dicendo: "Un sentimento familiare presiede a questa cerimonia. Quando i nostri Stabilimenti si accrescono di una nuova officina noi sentiamo l’orgoglio industriale dell’aumentata produzione per il Paese. Ma quando s’inaugura una nuova opera di assistenza sociale: una Mutua, una Scuola, un Sanatorio, un Campo Sportivo, una Biblioteca - quando come oggi si apre la casa nuova del Dopolavoro il nostro compiacimento è più grande." Poi accompagna gli ospiti nella visita dei locali dove, "sono allineate fotografie fatte da alpinisti, altre di viaggi": dunque la prima mostra sociale di cui si ha notizia.

La palazzina a due piani costruita in poco più di un anno su progetto dell’ing. Dondona è destinata in parte ad uffici e locali per riunioni; un ampio salone per conferenze, concerti, spettacoli. Piano terreno per accogliere le numerose imbarcazioni; sullo spiazzo, ai lati dell’edificio, campi di tennis, giochi di bocce, campo di pallacanestro, pista di pattinaggio; sul Po l’approdo dei natanti. Presidente del Dopolavoro del momento è un direttore FIAT, l’Ing. Ugo Gobbato che può parlare dei trentamila iscritti suddivisi in 23 gruppi affratellati "in una sana ricreazione" assistenziale, culturale, sportiva. Con l’adesione all’O.N.D. la struttura aziendale abbandona del tutto la sua origine volontaristica a rappresentanza elettiva per uniformarsi alla linea nazionale che assegna le cariche "per nomina".
Musica e Sport alla ricerca del nuovo
Nel salone di Corso Moncalieri l’8 Febbraio 1930 si inaugura la nuova iniziativa musicale: i concerti. Già negli anni 1924 e 25 si erano tenuti intrattenimenti vocali e strumentali organizzati dall’A.I.F. ma del tutto occasionali.
Nel maggio 1931 nasce anche la Corale sotto la direzione del maestro Fidelio Finzi, per iniziativa di Felice Girola, un dipendente appassionato di canto polifonico che raccoglie i superstiti della corale Palestrina. Il primo concerto vocale e strumentale tutto di dopolavoristi FIAT si tiene il 28 Novembre 1931 alla presenza del Prof. Valletta. Il complesso strumentale è diretto da Paolo Crispini, il coro nella sua audizione pubblica è diretto da Fidelio Finzi; partecipa al concerto il soprano Stella Calcina che si fa promotrice della scuola di canto rimasta attiva per quasi trent’anni. Il 1932 è l’anno di apertura della palestra sportiva in Via Marochetti, dove ora ha sede il Centro Storico FIAT. All’epoca doveva essere una cosa straordinaria, stando ai servizi dedicati da giornali e riviste. Nel capannone risalente al 1927, interamente ristrutturato, è sistemato un campo da tennis ed uno di pallacanestro al coperto (gli unici in tutt’Italia dotati di illuminazione artificiale) una sala arredata con attrezzi per la ginnastica svedese. A piano terreno una pista in terra battuta per allenamenti, fossa per salti in lungo e alto, ring per pugilato; pedane per lotta, scherma e rulli per ciclismo. Sono ammessi a frequentare la palestra in qualità di soci non solo gli atleti, i ragazzi interessati ai corsi di Ginnastica (tessera L. 12 + 4,50 per il corso); in seguito l’accesso viene esteso ai familiari iscritti per la pratica del tennis. Sempre nel 1932 è attrezzato uno spazio alla Barriera di Milano ricavato dalla cascina Fossata dove i dipendenti della Grandi Motori disputano principalmente gare di bocce e tiro alla fune. L’8 gennaio 1933 è organizzata la prima riunione natatoria per Dopolavoratori FIAT nella piscina di Via Sospello. L’attività nuoto è inizialmente abbinata alla Sezione Canottaggio, non tanto per carenza di praticanti quanto per mancanza di piscine da allenamento. A Torino c’è il Po, ma di piscine una è della YMCA ricavata nello scantinato di Via Gioberti angolo Via San Secondo, l’altra è costruita nel sottopiano di una casa dell’Istituto Case Popolari in Via Sospello angolo con Via Bibiana e Chiesa della Salute. In concomitanza con la nuova sede sociale si verifica un accentuato dinamismo in tutte le attività sportive, ma anche nel ricreativo e soprattutto nel culturale. Il vertice aziendale sembra voglia accelerare la realizzazione del piano "ideato dal Senatore Agnelli nella primavera del 1919 per offrire ai propri dipendenti anche un buon livello di benessere quale contropartita all’impegno lavorativo imposto attraverso l’organizzazione taylorista della produzione.
Il "bianco e rosso"
A partire dal marzo 1932 viene inviato mensilmente a domicilio di tutti i dipendenti FIAT il "BIANCO E ROSSO" Bollettino del Dopolavoro Aziendale, curato dall’Ufficio Stampa FIAT. Il titolo ricorda i colori sociali adottati dagli atleti U.S.O.F. (maglia rossa e pantaloncini bianchi) passati in seguito al Gruppo Sportivo FIAT e fatti propri dal periodico aziendale quale segno della continuità voluta e condivisa. La pubblicazione cui è destinato il1 5% della quota sociale registra, assieme ai fatti salienti aziendali, il resoconto dettagliato delle manifestazioni sportive – ricreative – culturali che vedono impegnato il microcosmo FIAT.
Attività culturali
Il complesso bandistico del Dopolavoro FIAT è chiamato ad esibirsi in parecchie occasioni di festività aziendali, ma soprattutto in concerti pubblici per inaugurazioni, mostre, concorsi.
Motore infaticabile di tutte le attività musicali è sempre il maestro Paolo Crispini che oltre alla direzione della Banda, strumentazione, compilazione e trascrizione delle partiture svolge il compito di vero animatore; incoraggia il maestro Francesco Burdisso ad organizzare il Gruppo mandolinistico composto da 45 esecutori. Degna di essere segnalata è la "Sezione solisti di chitarra" composta da venti provetti esecutori, la prima esistente in Italia (Bianco e Rosso novembre – dicembre 1939). Per rimanere sul terreno musicale, dal maggio 1932 parte una sequenza di intrattenimenti dedicati all’Opera lirica. Prima esibizione con Elisir d’amore, seguono Barbiere di Siviglia, Cavalleria Rusticana e concerti con romanze dal repertorio classico sentimentale. Per chiudere l’argomento musicale, dobbiamo menzionare il concerto della Banda Musicale FIAT a Norimberga in occasione del viaggio in Germania dal 7 al 13 agosto 1938, diffuso sulla rete radiofonica tedesca; serata musicale registrata ad Heilbronn durante la visita di 650 dipendenti da Torino agli stabilimenti FIAT di quella città fatta tra il 5 ed il 12 agosto 1939. La Compagnia di Filodrammatici FIAT che nella nuova sede di C.so Moncalieri, dispone di un bel palcoscenico ed ampia sala per il pubblico, tra il 1932 ed il 1933 può esibirsi con 22 spettacoli di lingua italiana e 23 in dialetto piemontese. Il Cinematografo che da alcuni anni veniva utilizzato solo occasionalmente, nella nuova struttura è dotato di impianto sonoro per programmare pellicole di recente produzione, specialmente negli spettacoli festivi destinati ai bambini.
Attività sportive
Il Canottaggio FIAT che si sta imponendo all’attenzione degli esperti con i successi riportati nelle regate, chiama su di se l’interesse con Marinon che in sandolino compie il raid Torino-Venezia sul Po in 12 giorni. L’attività dei canottieri iniziata nel dicembre 1923 con la dotazione di 14 barche, nel Febbraio 1933 dispone di 70 natanti tra imbarcazioni da corsa, jole, outriggers, schiff, venete e da passeggio. I Canottieri FIAT diventano Campioni d’Italia nel 1932 per il maggior numero di vittorie riportate, nel 1933 Campioni nazionali per il maggior numero di presenze nelle gare (Bianco e Rosso, febbraio 1934). I Ciclisti dilettanti del Dopolavoro FIAT (non usano più biciclette di produzione aziendale che era cessata dopo la guerra mondiale) sono sempre molto attivi nelle corse locali e in quelle di prestigio come la Coppa Andrea Remmert, Giro del Lazio, Giro del Piemonte.
Nuove occasioni per il Tempo Libero
Dal 25 Giugno al 30 Luglio 1932 si svolge la 1a Mostra Artistica, ospitata nella palestra di Via Marochetti perché sono un centinaio i pittori, scultori e disegnatori che concorrono con oltre 500 opere. Tra gli espositori premiati c’è anche Dante Giacosa (il padre della 500) che partecipa con delle caricature. Il pittore Merlo, vincitore della mostra aziendale è invitato ad allestire una personale nel Circolo degli Artisti di Moncalieri. Dalla mostra nasce la spinta per costituire il Gruppo Artistico. Il compito è affidato al Prof. Ceragioli "il cui valore nel campo artistico non ha bisogno di essere illustrato" (17) che nella sede sociale mette a disposizione il pomeriggio del sabato "per consigli e pareri". Il filone artistico è integrato con l’organizzazione di visite a mostre di Milano e di Torino e alle chiese della città (San Lorenzo, Sacro Cuore di Maria, Santa Giulia). Alla 1a Mostra Artistica del Luglio 1932 è abbinata l’esposizione delle Piccole Invenzioni articolata nelle sezioni: invenzioni propriamente dette, applicazioni per utilità, attuazioni per ornamento. Allo scopo di incoraggiare l’inventiva dei propri dipendenti, la FIAT istituisce un apposito ufficio di consulenza, assistenza nel riconoscimento e registrazione dei brevetti, esame di quanto può trovare applicazione aziendale. Tra gli appuntamenti nuovi del 1932 troviamo gli incontri al venerdì sera dei Filatelisti, ma la Federazione tra le Società Filateliche accredita la costituzione del Gruppo dall’anno 1930. Nel maggio 1932 viene completamente riorganizzato il Gruppo Motociclismo per "offrire" ai propri aderenti tutto ciò che vi può essere di utile e di piacevole" in questa attività. Offre sconti per acquisto gomme, informazioni turistiche e partecipazioni a raduni. Ma l’anno di grande attivismo del Gruppo Motociclistico Dopolavoro FIAT è il 1934 con la presenza in circa venti tra raduni e gite sociali; degni di essere ricordati sono la visita alla Fiera di Milano, ostacolata dal maltempo, e nel mese di settembre quando 21 unità raggiungono Bari in occasione della Fiera del Levante.
Ufficio Internazionale del Lavoro
Abbiamo visto come in seguito al Trattato di Versailles si costituisce l’O.I.L. (Organizzazione Internazionale del Lavoro) emanazione della Società delle Nazioni; per raccomandare agli Stati aderenti di fare leggi sulla protezione fisica e intellettuale delle masse lavoratrici anche al di fuori e oltre il rapporto di lavoro. Nel 1930 è convocata una Conferenza sulle condizioni praticate dalle aziende circa le forme di assistenza e la promozione del tempo libero. Le più significative sono pubblicate dal B.I.T. negli "Etudes sur les relations industrielles" parte II dell’anno 1932. Per l’Italia è scelta la Società FIAT con le sue istituzioni sociali; per l’estero gli stabilimenti Philips, Zeiss e Acciaierie Sandvik.I giornali nostrani trascurano la notizia dell’importante riconoscimento fatto dall’organismo internazionale alla Fiat. Per contro, il 29 Aprile 1933 arriva in visita di studio al Dopolavoro FIAT un gruppo di 100 funzionari del Ministero degli Interni del Belgio.
Si rinnova Corso Stupinigi
In attesa che si realizzi lo Stadio aziendale da costruire tra i corsi Stupinigi e Settembrini (dove attualmente sono collocati gli Stabilimenti Presse e Meccanica) la cui ampiezza e completezza doveva fare invidia a quello Comunale di corso Sebastopoli, si rammoderna la struttura sportiva esistente lungo la Strada Regia di Stupinigi. La inaugurazione della nuova pista atletica a quattro corsie e delle pedane per i concorsi, in grado di ospitare anche incontri internazionali, avviene il 21 giugno 1936. Nel 1939 la squadra di atleti FIAT si classifica 3a nei Campionati di Zona; una decina di atlete della sezione femminile vengono tesserate alla FIDAL per la 2a Divisione, vere eroine contro lo strapotere della Venchi Unica.
Su diverse discipline si contendono il "Trofeo dell’Industria" con incontri triangolari l’Ansaldo, la FIAT e la Pirelli. L’edizione del 1938 è vinta dal Gruppo Aziendale Ansaldo; la FIAT vince nel 1939 e 1940 aggiudicandosi definitivamente il Trofeo secondo regolamento.
Trofeo Agnelli
Da quanto detto avanti, si può dedurre che i risultati più evidenti forniti dal "vivaio FIAT" si manifestano verso l’esterno attraverso atletica, nuoto, canottaggio, ciclismo. Gli allenatori Guida, Filotto, Delaude cercano il grande campione allevando tanti virgulti da valorizzare. Sin dalle origini tutta l’attività agonistica FIAT è basata da norme aziendali impostate sulla premessa che deve essere praticata nel tempo libero. Ne danno atto la testimonianza di Aldo Filotto rimbrottato dal Capo Reparto per il lieve ritardo sul lavoro dopo la nottata in treno al rientro dalla vittoria ottenuta nei campionati nazionali di nuoto a Trieste. Tanta serietà di impegno per lo sport è apprezzato dalla FIAT che nel 1931 istituisce il Trofeo Giovanni Agnelli da assegnare annualmente allo Stabilimento con il miglior risultato complessivo nel pacchetto di gare riservate a dipendenti. Alla prima edizione del Trofeo partecipano 736 concorrenti in 12 specialità dall’atletica al ciclismo al canottaggio, nuoto, pugilato, tiro alla fune. Nel 1934 il numero dei partecipanti si stabilizza intorno ai 3.000 per 19 tipi di gare.
Il Dopolavoro FIAT Mirafiori
Intorno agli anni ’30 cresce nel Paese la pratica e lo spettacolo ginnico sportivo sotto la spinta ideologica del Regime. A Torino viene abbandonato il vecchio "Stadium" di Corso Montevecchio per il "Comunale" (costruito a tempo di record in Corso Sebastopoli). Anche la FIAT fa progettare dai tecnici un grandioso impianto ludico – sportivo in zona Mirafiori. Nella monografia del 1937 per la presentazione dello stabilimento di Corso IV Novembre (ora Giovanni Agnelli) è inclusa la piantina del Dopolavoro FIAT – Mirafiori qui sotto riprodotta. Mario Gromo su La Stampa così descrive l’opera:
"Sorgerà oltre la fiancata occidentale degli Stabilimenti lungo il corso Settembrini su un’area di 275.000 metri quadrati, esattamente la metà del Parco del Valentino (550.000 mq.). Sarà un Dopolavoro in tutto degno della azienda che gli darà nome. Varii edifici, comprendenti sale e salette di riunione e di ritrovo, una birreria, campi di giuoco al coperto, una torre belvedere di trenta metri d’altezza. Vi spiccherà uno stadio vero e proprio con tribune, gradinate e spalti erbosi attorno a piste circondanti un regolamentare campo per il calcio. E vi spiccheranno una piscina, con una spiaggia di circa mille metri quadrati; un bocciodromo, con cento campi di giuoco; una pista per pattinaggio a rotelle; un parco per bambini (50.000 metri quadrati) con montagnole, un laghetto, una pista per monopattini e cicli; un campo per il tiro con l’arco, un altro per il tiro alla carabinetta; cinque campi di tennis, due di pallavolo, quattro di pallacanestro, uno per il tamburello, un altro per il tiro al piattello. E anche qui spogliatoi e docce.
Verso la fine della guerra
Per il rincrudimento degli eventi bellici anche il Trofeo Agnelli, fiore all’occhiello di tutto l’impegno sportivo aziendale, è sospeso negli anni 1944 e 1945. Prosegue, sia pure in situazioni precarie, la preparazione degli atleti e la partecipazione a gare anche se il clima generale del Paese si fa ogni giorno più difficile a causa delle difficoltà negli spostamenti, l’alimentazione e la sicurezza stessa dei praticanti. La palestra di via Marochetti accoglie il Corpo Pompieri Fiat che deve coordinare gli interventi di urgenza nella zona sud di Torino dopo ogni bombardamento aereo.
Il Torino FIAT vince il campionato di calcio di Serie A
Nel calcio, al di fuori di partitelle giocate per svago tra i dipendenti, si registra un fatto straordinario ed eccezionale. Il Campionato Nazionale è sospeso nel 1944 e i giocatori, oltre ai problemi di sopravvivenza economica, hanno bisogno di essere protetti contro i rischi dei rastrellamenti. Solo le aziende sono in grado di fornire ai propri dipendenti il lasciapassare di circolazione rilasciato dalle autorità tedesche. Riportiamo da "La storia della Juventus" : "grazie all’appassionata opera dell’industriale Dusio, la Juventus diventa Cisitalia"; il Torino diventa Torino FIAT. Silvio Piola, centravanti laziale tornato al nord per vedere la famiglia, non trova di meglio che rifugiarsi nel Torino FIAT e sarà capocannoniere con 31 reti in questa particolare stagione calcistica vinta da Torino FIAT con 8 punti, seguita da Juventus Cisitalia con 7 . Nella squadra del Torino FIAT assieme a Piola, giocano Gabetto, Loick, Ferraris II, Piacentini, Menti, Valentino Mazzola, il portiere Bacigalupo e il suo vice Pietro Miglio (già dell’Inter). Il Grande Torino, ricostruito dopo la guerra, accoglie buona parte di questi campioni nella formazione annientata il 4 maggio ’49 dal disastro di Superga.
Orchestra per la radio
Una delle attività, nate nei frangenti degli ultimi mesi di guerra, di cui si è persa la memoria ma che desideriamo ricordare è la formazione del Gruppo Arte Varia affidata al Delegato maestro Amilcare Maroi. Composto da circa quaranta orchestrali di ottimo livello (pianisti, organisti, arpisti, ottoni, legni, percussionisti, ecc.), organizzano intrattenimenti musicali e teatrali. In base ad accordo con l’Ufficio Programmi dell’E.I.A.R. (la RAI di allora) l’Ente radiofonico forniva alcuni arrangiamenti ed il sussidio di qualche specialista per allestire il repertorio musicale destinato alle trasmissioni radio. In data 5 ottobre 1944 (anno XXII, come si scriveva nell’Era Fascista) il Delegato Maestro Maroi indirizza un promemoria al Commissario rag. Raffaello D’Elisei, per sollecitare il pagamento degli stipendi ai componenti il Gruppo nei primi giorni del mese, stante la regolarità dei ritardi.
Finisce la guerra
Ci avviciniamo ai grandi mutamenti del 1945. La fine della guerra determina la caduta delle strutture instaurate dal Fascismo e porta a nuovi equilibri sociali che modificheranno nuovamente l’attività associativa nata spontanea nel 1919, consolidata nel 1922, inquadrata sotto "Dopolavoro" nel marzo 1928. Lo sport, considerato dal Fascismo impegno primario per l’affermazione delle qualità razziali, per la FIAT rappresentava invece un patrimonio aziendale. Era stato il primo segnale di disgelo tra Azienda e maestranze dopo il "biennio rosso" cominciato con la concessione dei terreni ex Diatto in corso Moncalieri, il primo anello del programma sociale voluto da Giovanni Agnelli.
leggi: il secondo dopoguerra | la nuova organizzazione